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Laboratorio scientifico “reazioni chimiche”

Mercoledì 30 ottobre 2013 la classe 2° Secondaria di Primo Grado ha partecipato al laboratorio scientifico “Reazioni chimiche” con l’intervento in classe del gruppo “Reinventore” di Verona.
 
La prima parte del laboratorio riguardava la “Chimica dell’aria” con esperimenti mirati alla scoperta dei vari tipi di gas che compongono l’aria che respiriamo attraverso alcune loro caratteristiche.
Il primo gas studiato è stato il biossido di carbonio (anidride carbonica), presente nelle bevande gassate e prodotto da reazioni chimiche (bicarbonato di sodio e aceto). Con l’ausilio delle bolle di sapone si è potuto notare che esse riescono a “galleggiare” su di esso ricavando da ciò che l’anidride carbonica è più pensante rispetto il miscuglio di gas di cui è composta l’aria. Inoltre un’altra caratteristica è che è in grado di “soffocare” il fuoco e ciò si è sperimentato con delle candele che si spengono alla presenza di anidride carbonica.
Il secondo gas studiato è stato l’idrogeno. Questo gas è stato prodotto attraverso una reazione chimica tra l’aceto e il magnesio. Il magnesio, immerso nell’aceto, reagisce chimicamente producendo delle piccole bolle di idrogeno. Questa reazione è stata effettuata nel bulbo di alcune pipette da laboratorio e, sempre con l’ausilio di acqua saponata sono state create delle bolle di idrogeno che avvicinate al fuoco invece erano in grado di aumentare la combustione. Da ciò si è potuto capire il comportamento diverso dei gas: alcuni di essi “soffocano” il fuoco, come il biossido di carbonio mentre altri sono “infiammabili” come l’idrogeno.
 
La seconda parte del laboratorio riguardava la chimica moderna che si è sviluppata grazie all’utilizzo della corrente elettrica in laboratorio. Attraverso l’uso della corrente elettrica prodotta da una pila è stata effettuata l’elettrolisi dell’acqua ossia si sono divise le componenti dell’acqua: idrogeno e ossigeno. Ciò è stato effettuato nel bulbo di alcune pipette in modo da poter raccogliere i due gas liberati da due spilli collegati ai poli opposti della pila. Successivamente, avvicinando la pipetta ad una candela, si è verificata una piccola esplosione che ha confermato che entrambi questi gas rientrano nella categoria dei “gas infiammabili”.
 
E’ stata un’esperienza molto interessante e coinvolgente. 

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